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ImageQuesta mattina all’alba, su ordine della procura di Napoli, la Digos ha arrestato i rappresentanti di tutte le comunità tamil della penisola. Ventotto persone sono finite in carcere tra Roma, Milano, Genova, Biella, Novara, Bologna, Mantova, Reggio Emilia, Napoli e Palermo, con l’accusa di aver estorto denaro agli immigrati tamil in Italia per finanziare le Tigri per la Liberazione della Patria Tamil (Ltte), i guerriglieri che da venticinque anni combattono in Sri Lanka per i diritti della minoranza tamil, e che in Europa e negli Stati Uniti sono considerati un gruppo terrorista. 


 
Le reazioni della comunità tamil italiana. “Hanno arrestato tutti i rappresentanti della nostra comunità in Italia”, ha dichiarato preoccupato a PeaceReporter Kugathasan Thanushan, coordinatore dell’organizzazione dei giovani tamil in Italia, unico esponente rimasto a parlare a nome della comunità. “Conosco benissimo la comunità tamil in Italia perché lavoro con loro quotidianamente per denunciare le violazioni dei diritti umani in Sri Lanka, e posso affermare con assoluta certezza che non ci sono mai stati casi di estorsione. Altrimenti non si spiegherebbe il successo della nostra manifestazione a Milano, tenutasi domenica scorsa. La storia delle estorsioni è solo propaganda del governo dello Sri Lanka. Se veramente l'Italia è dalla parte della democrazia, invece di arrestare i tamil dovrebbe indagare sulla reale situazione in Sri Lanka, dove l'unica organizzazione terroristica è il governo che sta continuando il massacro di civili da ormai venticinque anni, con operazioni di pulizia etnica e di distruzione della cultura tamil. Gli arrestati sono tutti membri delle varie associazioni locali dei tamil, che hanno sempre svolto le loro attività con il permesso delle forze dell'ordine e organizzato eventi con l'appoggio delle autorità locali. Il mandato di arresto arriva non a caso dalla città di Napoli, dove c'è una forte presenza di singalesi sostenitori del governo. Non ci stupiamo di questo fatto: in Sri Lanka la libertà di stampa non esiste, e gli oppositori del governo hanno vita breve”.
 
Fuggiti da una guerra sporca. In Italia vivono 7-8mila tamil, fuggiti dalle persecuzioni razziali del governo dello Sri Lanka, espressione della maggioranza singalese, e da una guerra che dal 1983 ha causato oltre 70mila morti e centinaia di migliaia di profughi. Un conflitto feroce iniziato con i pogrom anti-tamil, e che oggi continua con gravissime violazioni dei diritti umani da parte del governo dello Sri Lanka: bombardamenti aerei indiscriminati sui villaggi del nord controllati dai ribelli, attentati dell’esercito contro i civili tamil, rapimenti ed esecuzioni extragiudiziali di giovani tamil da parte di gruppi paramilitari, pulizia etnica delle zone tamil conquistate dal governo, discriminazioni verso i tamil che vivono nel sud, aggressioni e omicidi a danno dei giornalisti indipendenti e via di questo passo.
Una situazione drammaticamente aggravatasi negli ultimi anni, sotto il governo dell’ultranazionalista Mahinda Rajapaksa, sotto accusa da parte di tutte le organizzazioni mondiali per i diritti umani.
Le accuse a carico delle Tigri Tamil. Dall’altra parte, le Tigri Tamil guidate dal comandante Velupillai Prabhakaran – che in passato hanno fatto uso di bambini soldato e condotto una pulizia etnica nel nord a danno della minoranza musulmana – sono accusate di arruolamenti forzati nei villaggi da essi controllati, di omicidi politici contro esponenti del governo e dell’esercito singalese, di attentati suicidi contro basi e installazioni delle forze armate governative e ma anche di attentati contro obiettivi civili (treni, autobus) nel sud del Paese. Queste sono le ragioni che hanno fatto entrare l’Ltte nelle liste internazionali dei movimenti terroristici. Ma, nonostante questo, i tamil considerano le Tigri come i loro unici difensori, al punto che gi sfollati dai combattimenti preferiscono fuggire all’interno del territorio ribelle sotto bombardamento, piuttosto che scappare al sud.
 
La diaspora tamil finanzia le Tigri. Se il governo di Colombo riceve soldi e armamenti da tutto il mondo (Europa, Stati Uniti, Israele, Iran, Cina, India), l’Ltte si finanzia con le donazioni dei ricchi tamil del sud ma soprattutto con quelle del mezzo milione di tamil della diaspora sparsi per il mondo, raccolte attraverso l’Organizzazione per la Riabilitazione dei Tamil (Tro), presente in tutto il mondo. La Tro è stata accusata da Usa e Gran Bretgana di estorsione ai danni degli immigrati tamil a scopo di finanziamento di attività terroristiche, ma le comunità tamil hanno sempre sostenuto che le donazioni alla causa sono assolutamente volontarie. 

Enrico Piovesana 

Link al sito:
http://www.peacereporter.net/ /dettaglio_articolo.php?idc=0 &idart=11385&type=Sent