La regionale umanista
La Regionale Umanista Europea è un coordinamento di partiti politici e organizzazioni sociali di orientamento umanista.
La situazione mondiale che viviamo è paradossale.
Da un lato i tentativi di capeggiare il mondo avvalendosi del potere militare...
MILANO PER LA NONVIOLENZA
Oggi la violenza si impone in tutti i campi della vita sociale e intacca, ogni giorno di più, anche la sfera personale di ciascuno di noi.
L’umanità si trova a un bivio: da una parte violenza e distruzione crescenti, dall’altra il coraggioso cammino della nonviolenza attiva.
Essere nonviolenti significa superare la violenza interna e muoversi per denunciare e superare quella sociale, perché un vero nonviolento non tollera la violenza e le si oppone attivamente.
SUPERARE LA VIOLENZA SUL PIANO INTERNAZIONALE È:
L’Italia fuori dalla guerra. Ritirare immediatamente le truppe italiane dall’Iraq e attenersi alle risoluzioni dell’ONU, nel rispetto della Costituzione Italiana:
Articolo 11. “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”
SUPERARE LA VIOLENZA NELLA VITA SOCIALE È, COME PRIMO PASSO:
applicare la legge, per quanto imperfetta sia, e far funzionare la giustizia.
L’ Articolo 3 della Costituzione recita:
“È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”. Ma il diritto a vivere come persone umane, cioè il diritto alla salute, all’educazione, alla casa, al lavoro, alla pensione, alla libertà e alle pari opportunità, è violato sistematicamente.
SUPERARE LA VIOLENZA NELLA SFERA FAMILIARE È:
fare ciò che si predica, uscendo dalla retorica ipocrita che avvelena le nuove generazioni
SUPERARE LA VIOLENZA NELLA SFERA PERSONALE È:
sforzarsi di far coincidere ciò che si pensa con ciò che si sente e ciò che si fa, sfuggendo alla contraddizione che genera violenza.
LA NONVIOLENZA È UNA SCELTA DI VITA, È IMPARARE
A SUPERARE LA VIOLENZA IN SÉ E FUORI DI SÉ
MOVIMENTO UMANISTA
Ti invitiamo a diffondere queste proposte e ad aiutarci a creare una grande forza nonviolenta nella nostra città. Partecipa il 6 novembre alla Giornata per la nonviolenza a Milano
La nostra posizione
Non c’è violenza che giustifichi l’impiego di maggior violenza. La guerra è una risposta compulsiva, stupida e, soprattutto, appartiene alla medesima logica violenta che ispira il terrorismo.
Rifiutiamo l’antica visione che considera la violenza insuperabile perché insita nella “natura” umana e denunciamo la mostruosa manipolazione dell’informazione, che fa leva su tale credenza per giustificare la violenza.
Opporsi alla guerra è indispensabile, ma non è sufficiente. È necessario anche eliminare i fattori di violenza (economica, psicologica, religiosa, ecc.) che sono alla base dei fenomeni catartici violenti.
È chiaro, per chiunque rifletta, che l’umanità si trova ad un bivio: da una parte violenza e distruzione crescenti, dall’altra il coraggioso cammino della nonviolenza attiva.
In questo frangente noi invitiamo a non schierarsi con nessuna delle fazioni violente e a dare vita, per la prima volta nella storia, a un nuovo fronte: quello della costruzione di una forma mentale e di una società nonviolente.
Che ognuno rifletta e si domandi da che parte sta e quale direzione vuole imprimere alla propria vita, perché non è indifferente l’uso che ciascuno fa della propria singola esistenza.
Il percorso della nonviolenza incomincia, per ogni persona, con la decisione di superare la violenza interna e prosegue attraverso la riconciliazione, la ricerca della coerenza e il trattare gli altri come si vorrebbe essere trattati.
Simultaneamente va fatto crescere intorno a sé questo stesso atteggiamento, formando ambiti nonviolenti di ampiezza crescente.
Oggi assistiamo al trionfo della violenza, ma “… dobbiamo anche annunciare il nascere di una nuova civiltà, la prima civiltà planetaria della storia umana. E le crisi attuali e quelle che sopraggiungeranno in un prossimo futuro serviranno, nonostante le sofferenze che porteranno con sé, a superare quest'ultima tappa della preistoria umana… e ciascuno saprà se decide o no di accompagnare questo cambiamento e se cerca o no un rinnovamento profondo nella propria vita”.
(Silo, 4 maggio 1999, fondatore del Movimento Umanista)
La Regionale Umanista Europea è un coordinamento di partiti politici e organizzazioni sociali di orientamento umanista.
Dopo il congresso di fondazione a Madrid, nel 1999, il 22 e 23 novembre 2003 si è svolta a Praga una riunione preparatoria del secondo congresso, previsto per il novembre 2004. Hanno partecipato centoventi persone provenienti da 14 paesi europei, tutte attive nel Partito Umanista del loro paese, o in altre organizzazioni umaniste (Centro delle Culture, La Comunità, associazioni senza fini di lucro che si occupano di progetti di sviluppo in paesi del Terzo Mondo, associazioni studentesche).
In breve, l'obiettivo della Regionale Umanista Europea è quello di UMANIZZARE L'EUROPA, portando avanti la lotta non violenta per la costruzione di un'Europa dei diritti umani, in grado di attuare questi diritti e ampliare la democrazia e la libertà di tutti i suoi abitanti. Vogliamo costruire un'Europa che sappia distribuire le sue immense risorse per assicurare a tutti condizioni di vita degne.
Il 27 e 28 novembre 2004 si è tenuto a Budapest il secondo congresso. Hanno partecipato più di 600 delegati in rappresentanza dei Partiti Umanisti di 19 paesi europei e di numerose organizzazioni sociali di base di tutta Europa.
Hanno anche assistito invitati dell'America Latina e dell'Africa.
Le diverse commissioni tematiche (Salute, Educazione, Ambiente, Cultura, Economia, Migrazioni, Non Discriminazione, Pace e Nonviolenza, ecc.) hanno proseguito il lavoro iniziato a Praga e si sono date nuovi obiettivi e scadenze.
La Regionale Umanista Europea condanna la guerra in Iraq ed in altri paesi, denuncia la manipolazione, in base a cui si interviene militarmente con la scusa di difendere i diritti umani ed esige che dovunque siano in corso conflitti armati le forze di occupazione si ritirino e siano rimpiazzate da forze neutrali delle Nazioni Unite.
Il prossimo Congresso della Regionale Umanista Europea avrà luogo nel novembre del 2006 a Lisbona, in Portogallo.
COMMISSIONE PACE E NONVIOLENZA
Milioni di persone in tutto il mondo hanno rifiutato con forza la guerra in Iraq e Afghanistan e il terrorismo. Sembra che si stia sviluppando una nuova sensibilità, che rifiuta di accettare la violenza come il modo per risolvere i conflitti.
La guerra e il terrorismo non sono le uniche forme di violenza fisica di cui la gente si preoccupa: esistono anche una violenza psicologica (autoritarismo, imposizioni, discriminazione), una violenza economica (sfruttamento, violazione di diritti umani), una violenza religiosa (fanatismo, persecuzione di appartenenti ad altre religioni) e una violenza sessuale (discriminazione e persecuzione in base al sesso e alle scelte sessuali).
Per molto tempo, inoltre, si è pensato che una rivoluzione, ossia un profondo cambiamento sociale, fosse per forza violenta e che il fine (costruire una società più giusta di quella che si voleva abbattere) giustificasse i mezzi violenti con cui raggiungerlo, come l'eliminazione degli avversari o le guerre.
Un intero sistema basato su tutte queste forme di violenza non è migliorabile, non è perfezionabile. E' semplicemente sbagliato. Questo sistema non si può cambiare con riforme parziali: c'è bisogno di una trasformazione radicale e profonda dei suoi valori e di tutta l'organizzazione sociale, politica ed economica.
Esiste un unico modo per rompere la spirale di orrore che minaccia di cancellare l'umanità:
rigettare la violenza come forma di affrontare e risolvere i conflitti e scegliere invece la nonviolenza a ogni livello, da quello personale, nella famiglia e nelle relazioni, fino a quello nazionale e internazionale.
Una società veramente umana si potrà realizzare solo a partire dalla nonviolenza.
La COMMISSIONE PACE E NONVIOLENZA è composta da persone di diversi paesi europei. Intende avanzare proposte d’azione e formare gruppi di studio sulle tematiche riguardanti la pace e la nonviolenza. Le posizioni elaborate faranno da base a comunicati e dichiarazioni e costituiranno il contributo della Commissione al Libro Arancione Europeo, contenente le proposte umaniste su diversi temi.
La Commissione è aperta alla partecipazione di quanti, individui e associazioni, condividono le sue idee e finalità e intende costituire una rete viva, di appoggio reciproco, tra le varie organizzazioni per la pace e la nonviolenza attive in Europa, proponendo loro l’adesione alla Regionale Umanista Europea.
Aderire non significa perdere la propria identità, ma anzi rafforzarla portando il proprio contributo di esperienza e ricerca, condividendo una visione e un progetto più ampi, collegandosi con altre organizzazioni affini e aumentando le possibilità di azioni efficaci.
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