Riguardo agli eventi in Egitto:
- Esprimiamo la nostra piena solidarietà al popolo egiziano, che sta manifestando per il fondamentale diritto umano di cambiare il proprio governo, nelle mani di un dittatore al potere da trent’anni e sottolineiamo che il 66% degli egiziani non era neanche nato, quando Mubarak ha assunto il controllo del paese.
- Appoggiamo la richiesta di massa che Mubarak si dimetta immediatamente e senza condizioni.
- Denunciamo tutti gli atti di violenza, sia compiuti da membri deviate delle forze di sicurezza, sia da manifestanti e chiediamo al future governo egiziano di portare davanti alla giustizia I responsabili degli omicidi e dei ferimenti avvenuti durante le proteste.
Riguardo agli eventi generali in Medio Oriente:
- Non si può negare la libertà alla gente. Nel corso della storia viene un momento in cui la gente riconosce il fallimento della società, le illusioni cadono ed è possibile guardare avanti e aprire il future, verso lo sviluppo umano, la giustizia sociale e l’espressione delle intenzioni umane di vivere in un mondo senza violenza.
- Sappiamo che i movimenti popolari in Algeria, Giordania, Siria, Yemen e altri paesi stanno prendendo forza e li sosteniamo.
- Ci rallegriamo del fatto che, nonostante i mass-media mostrino soprattutto atti di violenza e immagini scioccanti di bandiere bruciate e figure impiccate, la grande maggioranza dei manifestanti non denota alcuna intenzione di ricorrere alla violenza.
Denunciamo:
- L’insistenza di Mubarak nel restare al potere fino alle elezioni previste nel settembre 2011 e gli chiediamo di andarsene subito.
- La debolezza dei governi europei e americano, il loro appoggio al presidente egiziano e gli ingenti finanziamenti concessi per decenni all’esercito egiziano.
- L’ipocrisia dei governi occidentali, che permettono a molti regime violenti e antidemocratici di restare al potere se questo serve I loro interessi.
- L’allarmismo dei politici che predicono un futuro minaccioso per gli interessi stranieri.
Chiediamo ai governi dei paesi attraversati da proteste popolari di massa di:
- Dimettersi immediatamente.
- Ristabilire la libertà di espressione e manifestazione.
- Permettere una transizione nonviolenta verso una nuova fase di libertà per uomini, donne, vecchi e giovani.
- Chiediamo ai governi degli altri paesi del mondo di sostenere i movimenti popolari che cercano di esprimersi e di agire senza ricorrere alla violenza.
- Applaudiamo l’atteggiamento ispiratore di chi lavora per il cambiamento senza usare la violenza. Appoggeremo tutti quelli che utilizzano la nonviolenza attiva fino a quando non raggiungeranno i loro obiettivi. Troviamo molto incoraggiante vedere le nuove generazioni in prima linea in questo movimento per il cambiamento ed esortiamo la società civile, brutalmente repressa per anni, a organizzarsi rapidamente e a scegliere leader di alto valore morale, facce nuove impegnate a migliorare la salute, l’istruzione e la giustizia sociale per tutti gli abitanti del loro paese.