Le persone, le organizzazioni e le associazioni che in questi giorni hanno sentito la necessità, attraverso appelli, prese di posizioni e promozione di iniziative, di levare la propria voce
· CONTRO LA GUERRA E LA CULTURA DELLA GUERRA
· PER SOSTENERE LE RIVOLUZIONI E LE LOTTE PER LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA DEI POPOLI MEDITERRANEI E DEI PAESI ARABI
· PER L'ACCOGLIENZA E LA PROTEZIONE DEI PROFUGHI E DEI MIGRANTI
· CONTRO LE DITTATURE, I REGIMI, LE OCCUPAZIONI MILITARI, LE REPRESSIONI IN CORSO,
· PER IL DISARMO, UN'ECONOMIA ED UNA SOCIETÀ GIUSTA E SOSTENIBILE
CHIEDONO
LO STOP AI BOMBARDAMENTI E IL CESSATE IL FUOCO IN LIBIA per fermare la guerra, la repressione ed aprire la strada a una soluzione politica coerentemente democratica.
IL 2 APRILE 2011 SARÀ UNA GRANDE GIORNATA DI MOBILITAZIONE E PARTECIPAZIONE ATTIVA A ROMA a MILANO in Piazza Fontana dalle 16.00 alle 19.00 con Parole Musica ed interventi contro la guerra e IN TANTE PIAZZE D'ITALIA.
A partire da quella data ci impegniamo a dar vita ad un percorso diffuso sul territorio di mobilitazioni, iniziative, informazione, assemblee, incontri e solidarietà con i movimenti dei paesi arabi.
Aderiscono:
Arci Milano, AteneinRivolta Milano, Camera del lavoro Milano, Donne in nero Milano, Emergency Milano, Fiom Milano, Mondo Senza Guerre E Senza Violenza Milano, Punto Rosso, Rifondazione Comunista. Sinistra Critica
Domenica 10 aprile ore 20:00
Mondo Senza Guerre e Senza Violenza e Beba do Samba presentano Adriano Bono (ex-cantante dei Radici Nel Cemento) e Curandero.
Evento a sostegno della campagna internazionale Eliminiamo la minaccia nucleare.
Ingresso 10 euro con aperitivo cena + 1 consumazione
via dei Messapi 8 (San Lorenzo) - Roma
Info: Pietro 349.7153785
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.mondosenzaguerre.org
21 marzo 2011
Come membri di Mondo senza Guerre e Violenza siamo inorriditi da questa nuova guerra “preventiva”, un’azione tanto ipocrita quanto destinata a fallire e a produrre il contrario dell’effetto proposto.
La situazione è molto complessa, ma vorremmo sottolineare alcuni punti fondamentali. Denunciamo:
- l’ipocrisia dei paesi occidentali, che hanno appoggiato il dittatore libico per anni e gli hanno venduto armi per proteggere i propri interessi e ora per la stessa ragione lo combattono. Gli aerei francesi che ora attaccano
- l’ipocrisia dei paesi che, pur manifestando la loro preoccupazione per il benessere dei civili di Bengasi, mostrano un’ indiferenza quasi totale per la situazione dei cittadini del Bahrein e dello Yemen, dove manifestanti nonviolenti vengono attaccati e uccisi dalle forza armate ogni giorno, per non parlare della Costa d’Avorio, dove una strage di civili innocenti intrappolati in una lotta di potere tra due presidenti va avanti da mesi.
- e la politica della guerra preventiva. Questa política, usata in Irak e in Afganistán, ha portato a centiania di migliaia di morti, all’ uso di armi all’uranio impoverito, con i civili di vaste aree esposti al cancro, a malformazioni e altri orrori ed è una situazione senza via d’uscita, che probabilmente porterà ai tipi di governo che gli USA volevano evitare. A dimostrazione che “quando forzi qualcosa verso un fine produci il contrario.”
Lanciamo un appello perché:
- i paesi coinvolti nella missione dell’ ONU ritirino subito il loro appoggio militare
- i comandanti dell’ esercito libico proteggano gli abitanti del paese, come corrisponde alla loro funzione
- gli oppositori dell’attuale regime depongano le armi e cerchino metodi nonviolenti per raggiungere i loro obiettivi, compreso il dialogo
- tutti i paesi del mondo interrompano subito qualsiasi tipo di affari con il regime di Tripoli, con l’eccezione dei generi alimentari e dell’appoggio umanitario e medico – il che significa BASTA CON IL COMMERCIO DEL PETROLIO.
Chiediamo la fine di tutte le dittature del mondo e una transizione verso un modello di governo davvero democratico, che vada oltre le democrazie formali dei paesi occidentali e sia basato sui principi della pace, della nonviolenza e della vita umana come valore centrale, insieme all’eliminazione di ogni tipo di violenza.
Siamo molto preoccupati per i civili innocenti da entrambe le parti del cofnflitto libico, che potrebbero morire per gli attacchi dell’ONU e delle milizie armate di entrambe le fazioni. E’ in atto una guerra e se non cesserà subito, porterà a un disastro enorme nei paesi del Mediterraneo e anche oltre.