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Comunicati

premio_della_nonviolenza_small 2 ottobre 2012 ore 11, Municipio XI di Roma, Sala del Consiglio via Benedetto Croce 50

PREMIO della NONVIOLENZA 2012

Assegnazione dei riconoscimenti ai vincitori delle sezioni Action e Gandhi, in voto popolare dal primo al 28 settembre sul sito e sulla pagina Facebook del Premio
 
 
In occasione della Giornata Internazionale della Nonviolenza del 2 ottobre saranno premiati i vincitori della sezione dedicata ai progetti e della sezione fotografica dedicata a Gandhi.
Questo Premio è stato ideato dalle associazioni internazionali Mondo Senza Guerre e Senza Violenza, Greenpeace e Convergenza delle Culture per contribuire a disegnare un profilo attivo della Nonviolenza in contrapposizione ai modelli obsoleti e disumanizzanti di una società pragmatica e individualista e, in definitiva, violenta.
La nonviolenza ha bisogno di immagini che stimolino, in positivo, l'emulazione e di progetti e azioni che contribuiscano alla costruzione, da parte dei giovani, di una nuova società basata su modelli e valori positivi.
Il Comitato Promotore vuole portare avanti il compito di diffondere e incoraggiare questi "esempi", a partire proprio dai vincitori del Premio.
"Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato al concorso - afferma Chiesa-Bini, responsabile romano di "Mondo Senza Guerre e Senza Violenza" - ma anche coloro che su Facebook e sul nostro sito hanno collaborato alla scelta dei vincitori."
"Associazioni, scuole, istituzioni che hanno aderito all'iniziativa spero che come noi - continua il rappresentante del Comitato - si facciano testimonial dell'impegno di sostenere i vincitori di questo Premio nel loro percorso di Nonviolenza".
"Infine - conclude Chiesa-Bini - ringrazio per la collaborazione il Forum Provinciale dei Diritti Umani e della Solidarietà Internazionale e le Officine Fotografiche."
 
 
Info:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
tel. 347.7887462

premio_della_nonviolenza_smallComunichiamo che la commissione formata dal Comitato Promotore (MSGV, Greenpeace e CdC) e dai Partner dell'iniziativa ha selezionato le foto e i progetti finalisti del Premio della Nonviolenza 2012.

Le foto e i progetti finalisti sono pubblicati sul sito web del Premio e sulla pagina Facebook relativa e possono essere votati fino al 28 settembre sia sul sito del Premio sia sulla Pagina Facebook.
La foto/progetto più votati saranno i vincitori delle due categorie del Premio (Action e Gandhi) e riceveranno il riconoscimento all'interno di un evento specifico nella Giornata Internazionale della Nonviolenza del prossimo 2 ottobre.
Attestati e riconoscimenti speciali saranno consegnati a tutti i finalisti.
Votate e invitate a votare!

 

FINALITÀ DEL PREMIO
Promuovere, stimolare e sviluppare progetti e azioni nonviolente con particolare riguardo ai giovani.
Formare, educare e incoraggiare i giovani all’azione nonviolenta.
Diffondere, divulgare e promulgare le azioni e i progetti nonviolenti attraverso tutti i canali mediatici (TV, Radio, Web, stampa).
Coinvolgere, aiutare e seguire progetti di scuole, associazioni e singoli.
L’intento di tale premio è di far riflettere la cittadinanza sulle tematiche della nonviolenza, della solidarietà e della pace, riempiendo di significato culturale questi ideali e facendo in modo che la nonviolenza diventi una pratica comune nella risoluzione dei conflitti.

Info:
www.premiodellanonviolenza.it
facebook.com/premiodellanonviolenza
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stele_nonviolenza-targa 25 novembre, ore 13, in piazza Damiano Sauli

Nel SEGNO della NONVIOLENZA

Le istituzioni cittadine inaugurano la stele, voluta dall'organizzazione Internazionale Mondo Senza Guerre e Senza Violenza per celebrare la Giornata Internazionale della Nonviolenza.

GUARDA IL VIDEO DELL'INAUGURAZIONE

GUARDA LE FOTO DELL'INAUGURAZIONE

Interventi:
  • Claudio Cecchini (Assessore alla Politiche Sociali della Provincia di Roma)
  • Gilberto Casciani (delegato dal Sindaco di Roma Capitale)
  • Andrea Catarci (Presidente Municipio XI)
  • Sig. Rajesh K.Agnihotri (Primo Segretario per gli Affari Culturali dell’Ambasciata dell’India)
  • Cristiano Chiesa-Bini (Presidente Associazione "Mondo Senza Guerre e Senza Violenza - Garbatella")
Dopo l'annullamento della Cerimonia d'Inaugurazione, prevista per il 28 settembre, i rappresentanti di Provincia di Roma, Roma Capitale, Municipio XI ed Ambasciata d'India possono finalmente dare il benvenuto a un nuovo riferimento simbolico della crescita di una coscienza nonviolenta a Roma.

"È vero - afferma il Presidente dell'Associazione "Mondo Senza Guerre e Senza Violenza - Garbatella" - il danneggiamento della stele ad opera di vandali, la notte prima dell'inaugurazione, non ha costituito un bel segnale. Ma la volontà di un quartiere, come la Garbatella, con forte vocazione sociale, ha portato presto al restauro della stele - continua Cristiano Chiesa-Bini - e la presenza in piazza dei bambini della scuola Cesare Battisti, costituirà senz'altro un bell'incoraggiamento al percorso che abbiamo intrapreso."

Parteciperà alla Cerimonia di Inaugurazione alle 13:00 di venerdì 25 novembre, l'Assessore Claudio Cecchini in rappresentanza della Provincia e del suo Presidente Zingaretti che ha voluto finanziare questo progetto, dando seguito all'attenzione dimostrata verso le iniziative lanciate dall'Organizzazione Internazionale Umanista "Mondo senza Guerre e senza Violenza" dalla prima Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza del 2009, alle due edizioni di RUN THIS WAY! la nonviolenza corre tra noi per celebrare la Giornata Internazionale della Nonviolenza del 2 ottobre, proprio a piazza Sauli.

Interverrà l'on. Gilberto Casciani, con delega del Sindaco di Roma Capitale.

Padroni di casa, il Presidente del Municipio XI, Andrea Catarci, e l'Assessore Carla Di Veroli, testimoni di come le istituzioni possano essere al fianco di iniziative che mettono i cittadini e soprattutto i giovani al centro di progetti di crescita sociale collettiva.

Scarica l'invito di Roma Capitale
Scarica l'invito del Municipio XI
Guarda il video di Run This Way! la nonviolenza corre tra noi

Ufficio Stampa
Mobile: 3477887462
Fax: 0697251505
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www.mondosenzaguerre.org
www.facebook.com/runthisway

"Il progresso tecnologico è come un’ascia
 in mano a un criminale patologico."
 
Albert Einstein

Il disastro avvenuto a Fukushima, in Giappone e il 25º anniversario della catastrofe di Chernóbil nell’ ex Unione Sovietica spingono Mondo senza Guerre e senza Violenza a dichiarare la sua posizione rispetto all’energia nucleare.

La nostra posizione si basa sui seguenti punti:

L’essere umano come valore centrale

Come umanisti consideriamo l’essere umano il valore centrale, siamo a favore dello sviluppo e della tecnologia e riteniamo necessario imparare dai disastri accaduti nello sviluppo  tecnologico e industriale per non ripeterli a futuro.

Gli effetti della radioattività sulla vita umana

La radioattività non è un fenomeno creato dagli esseri umani, tuttavia dal 1945 l’attività umana ha elevato costantemente il livello di radioattività nell’ambiente, provocando un numero indeterminato di casi di tumore e morte.

Anche se la scienza medica non concorda su tutti i particolari, è indubbio che la radioattività faccia male alla vita.  Quando sottomettiamo il corpo agli effetti delle radiazioni ionizzanti, come quelle emesse dagli elementi radioattivi, le cellule cominciano a rompersi e nei casi più gravi si provoca il cancro e danni ai sistemi organici essenziali per la vita.  

I ricercatori (e quelli che li finanziano) discutono sul livello di radiazione tollerabile in un giorno. I danni subiti a causa dell’esposizione alle radiazioni però sono cumulativi e non si manifestano subito, il che impedisce di attribuire la causa di un tumore a un evento in particolare.  

L’eredità e l’irresponsabilità dell’energia nucleare

Gli operatori delle centrali nucleari non sono in grado di gestire le scorie che generano.  I prodotti della fissione dell’uranio e del plutonio restano radioattivi per millenni.  La ricerca scientifica non è riuscita a trovare il modo di accelerare i processi di disintegrazione radioattiva, affinché gli elementi instabili si disintegrino rapidamente, diventando stabili.

Le centrali nucleari sono state costruite in regioni sismiche e costiere, soggette a imprevedibili tsunami.  Gli incidenti non si possono eliminare e il terrorismo è un pericolo eccessivo.

Da quando si è cominciata a usare l’energia nucleare, si è emessa radioattività nell’ambiente centinaia di volte, compresi gli incidenti gravi come quelli di Three Mile Island, Chernóbil e ora Fukushima.  Dato che i materiali radioattivi restano con noi per millenni, se questi incidenti dovessero ripetersi con la stessa frequenza, nel giro di pochi secoli tutta la biosfera sarà troppo tossica per la vita.

L’energia nucleare non è conveniente economicamente

Le centrali nucleari non si possono costruire senza l’appoggio governativo. Negli Stati Uniti, per esempio, per ottenere fondi per nuovi impianti nucleari è indispensabile la garanzia del governo.  Le compagnie di assicurazione si rifiutano di assicurarli perché il rischio di un disastro è troppo elevato.

Le sovvenzioni governative americane sostengono così il processo di costruzione, i costi operativi finanziando le industrie minerarie e l’arricchimento dell’uranio, i costi dell’acqua e della sicurezza, i costi del trattamento delle scorie e infine quelli dello smantellamento,  Tutto questo viene pagato dai contribuenti, perché gli operatori accumulino profitti a favore dei loro azionisti. Se si includessero tutti questi costi nel prezzo dell’elettricità generata, questa sarebbe  la forma più costosa che si possa immaginare per far bollire l’acqua che muove le turbine elettriche.

Come le centrali elettriche a carbone  devono includere i costi delle emissioni di carbonio e dell’inquinamento, così l’industria nucleare dovrebbe sostenere i propri costi. Solo in questo modo le cosiddette forze del mercato —la Bibbia dell’ attuale economia— potrebbero lavorare in modo conveniente per liberarci da questa fonte di energia.

Logica sbagliata nella strategia energetica del pianeta

Viviamo dando per scontato che il pianeta possa continuare a consumare energia a un ritmo accelerato per il resto dell’eternità ed è diffusa la credenza, alimentata dall’industria nucleare, che l’energia nucleare del tipo generato oggi sia in grado di soddisfare questa esigenza, L’idea che probabilmente i combustibili fossili non dureranno per più di 100 anni è ormai comunemente accettata. Si sa anche che l’energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica e quella creata dalle maree sono fonti disponibili che non producono emissioni di carbonio una volta messe in moto e non lasciano scorie pericolose per la sicurezza e la salute.

Un approccio veramente globale, umanista e intelligente per soddisfare le esigenze del pianeta porterebbe a investire nel massimo sfruttamento possibile di queste fonti energetiche. Ovviamente questo implicherebbe la drastica riduzione delle spese militari. Inoltre il pianeta ha bisogno di investire nell’efficienza energetica, con l’isolamento e dispositivi efficienti che riducano la richiesta di energia.  

L’energia nucleare è un pretesto per ottenere le materie prime delle bombe atomiche

I reattori nucleari sono stati costruiti innanzitutto per creare il plutonio per le armi atomiche. La generazione dell’elettricità è stata utilizzata per sovvenzionare il processo.  Ottenere il plutonio dall’uranio è abbastanza facile e può trasformare qualsiasi paese in grado di produrre energia nucleare in un paese capace di produrre plutonio per le armi.

Le centrali nucleari sono bombe atomiche in attesa di scoppiare

Anche accettando l’idea che siano nate con il fine altruistico di fornire energia a basso costo, in caso di guerra le centrali nucleari si trasformano in obiettivi militari. In un mondo segnato da tante ingiustizie sociali, inoltre, costituiscono bersagli permanenti per i terroristi.

Se venissero attaccate con bombe convenzionali o con un attentato stile 11 settembre, il risultato non sarebbe probabilmente un’esplosione come quella accaduta a  Hiroshima e Nagasaki, ma la dispersione radioattiva nel pianeta avrebbe conseguenze anche maggiori di quelle sperimentate allora e in seguito a Chernóbil.

L’ipocrisia delle agenzie delle Nazioni Unite e dei paesi con armi nucleari

Il Trattato di Non Proliferazione Nucleare nacque per realizzare il disarmo nucleare, prevenire la proliferazione e permettere agli stati membri di sviluppare usi pacifici della tecnologia nucleare. E’ chiaro che ha fallito nei suoi obiettivi: il disarmo non è stato raggiunto e oggi ci sono quattro paesi in possesso di armi nucleari e fuori dal TNPN (Israele, India, Pakistan e Corea del Nord). Tutte queste nazioni sono diventate potenze nucleari grazie all’assistenza di uno o più paesi con armi atomiche, in violazione del trattato.  L’Iran, che è membro del TNPN, viene trattato come una specie di paria e minacciato di guerra finché manterrà il suo obiettivo di costruire una centrale nucleare – cosa che il TNPN gli permette.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica è stata fondata nel 1957 per promuovere gli usi pacifici dell’energia nucleare e da allora svolge il ruolo di promotore e regolatore della tecnologia nucleare – una situazione che, se avvenisse con un’altra industria, verrebbe considerata anti-democratica.  Inoltre l’Organizzazione Mondiale della Salute ha stretto un accordo con l’AIEA, secondo cui l’OMS non può elaborare un rapporto sulle radiazioni senza l’approvazione dell’AIEA.

In conclusione

Il nostro obiettivo principale è la fine delle guerre e della violenza, ma gli ultimi eventi in Giappone hanno dimostrato una volta ancora che viviamo in un mondo interconnesso, dove qualcosa che accade in un punto del pianeta può avere terribili ripercussioni per la gente  che vive all’estremo opposto.  Quando una nazione è in grado di avvelenare tutto il pianeta, le conseguenze costituiscono una forma di violenza davanti alla quale non possiamo tacere.

Pertanto, Mondo senza Guerre e senza Violenza si oppone con forza all’uso dell’energia nucleare per fissione come mezzo per rispondere alle necessità energetiche del pianeta. Chiediamo che tale energia venga abbandonata non appena sarà tecnicamente possibile.

Chiediamo la moratoria immediata della costruzione di nuove centrali nucleari: quelle in costruzione vanno fermate e si deve rinunciare a quelle ancora in fase di progettazione. 

Non siamo ingenui e sappiamo che le centrali nucleari non si possono smantellare in un giorno. Tuttavia sollecitiamo tutte le nazioni del mondo a pianificare l’eliminazione a tappe delle loro centrali nel giro di dieci anni.  I paesi con scorie nucleari devono sistemarle in impianti sicuri in zone non sismiche, fino a quando la scienza non avrà trovato il modo di eliminarne la radioattività. Le cooperazione mondiale e l’appoggio finanziario vanno garantiti ai paesi che non possono finanziare da soli questi costi.

Chiediamo una maggiore cooperazione mondiale nel campo delle energie rinnovabili, sosteniamo l’importanza dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Rinnovabile (IRENA) con sede negli Emirati Arabi Uniti , che va dotata dei fondi necessari a svolgere con efficacia la sua funzione. Sollecitiamo tutte le nazioni che non l’hanno ancora fatto a firmare o ratificare lo statuto dell’IRENA e chiediamo riduzioni progressive e proporzionali delle spese militari per  finanziare la ricerca, lo sviluppo e la realizzazione di progetti con le energie rinnovabili.

Esigiamo l’eliminazione di tutte le armi nucleari e radiologiche dalla faccia della Terra.   Tutte le materie fissili delle armi vanno mescolate ai residui energetici nucleari, per impedire che  tornino a creare nuove armi.  Tutte le nazioni devono assumersi una responsabilità collettiva, per garantire che le sostanze radioattive non finiscano in mano ai terroristi.

Lanciamo un appello per l’incriminazione dei dirigenti della TEPCO e dei membri del governo giapponese, responsabili dell’incapacità della centrale nucleare di Fukushima ad affrontare lo tsunami che ha colpito i suoi sistemi energetici di riserva. Costruire impianti nucleari in zona soggette a terremoti e tsunami è una negligenza criminale.

Alla luce di quanto accaduto a Fukushima, riteniamo urgente che il pianeta si risvegli dalla sua ignoranza davanti al pericolo rappresentato dall’energia nucleare e dal rifiuto di investire subito tutto il possibile nelle fonti di energia rinnovabile. Denunciamo chi promuove l’energia nucleare presentandola come una fonte di energia pulita ed economica, quando è ormai dimostrato che non è nessuna delle due cose.

Siamo a favore dello sviluppo della scienza, non ci opponiamo alle ricerche nel campo nucleare e crediamo che quelle sulla fusione nucleare potranno aprire interessanti possibilità per l’umanità. Non proponiamo inoltre l’abbandono dei piccoli reattori usati per la preparazione di isotopi medici.   

Comprendendo l’importanza della difesa dell’ambiente, riteniamo che lo sviluppo della scienza debba favorire l’essere umano attuale e le generazioni future e non servire interessi economici, militari e politici.  C’è una crisi nel campo della fissione nucleare; è un campo ormai esaurito in quanto insicuro, inquinante, economicamente più costoso, incontrollabile in certe circostanze e con chiari legami con l’industria bellica che ha prodotto le bombe più letali e distruttive della storia umana. Non ci sono dubbi sul fatto che la strada della fissione nucleare vada abbandonata.  

La società umana  si è sviluppata con una rivoluzione industriale basata sul gas, il carbone e il petrolio.  La tecnologia nucleare non può rimpiazzare queste fonti di energia, che vanno eliminate progressivamente, in parte perché si esauriranno comunque nel giro di poche generazioni, ma anche per i pericoli del cambiamento climatico.  Se l’umanità fallisce nel suo compito e noi non affrontiamo le esigenze energetiche del pianeta, ci vorranno centinaia di milioni di anni per ricostituire le fonti di carbone necessarie a una nuova rivoluzione industriale.

Le decisioni prese oggi dai politici e dai cittadini non avranno conseguenze solo sui nostri figli e nipoti, ma possono compromettere la sopravvivenza della specie umana e della vita sul pianeta.

Ribadiamo il nostro deciso appoggio alle energie non inquinanti, senza scorie, rispettose dell’ambiente e soprattutto non aggressive verso l’essere umano.

Come disse Einstein: “Il progresso tecnologico è come un’ascia in mano a un criminale patologico.”  Togliamo l’ascia dalle mani di questo sistema violento, militare e consumista e costruiamone uno nuovo, basato sull’essere umano come valore centrale, per trasformare il sistema criminale nel quale viviamo oggi.

 

Riferimenti

Per preparare questo documento si sono studiati tra gli altri:

L’essere umano come valore centrale

L’opera generale di Silo, che si può trovare nel sito www.silo.net e in particolare un discorso fatto in Perú nel 1989.

Fissione e Fusione

Sul  numero di centrali nucleari nel mondo: http://www.euronuclear.org/info/npp-ww.htm

Gli effetti della radioattività sulla vita umana

Rapporto dell’AIEA sulla sicurezza nel campo delle radiazioni http://www.iaea.org/Publications/Booklets/Radiation/radsafe.html#seven

Gli effetti di Chernóbil discussi da varie agenzie

Pagina 18 del rapporto del Comitato Scientifico delle Nazioni Unite sugli effetti della radiazione atomica http://www.unscear.org/docs/reports/2008/Advance_copy_Annex_D_Chernobyl_Report.pdf

Rapporto dell’Accademia delle Scienze di New York http://www.nyas.org/Publications/Annals/Detail.aspx?cid=f3f3bd16-51ba-4d7b-a086-753f44b3bfc1

“Chernobyl: A Million Casualties” un video de 30 minuti con i risultati del rapporto dell’Accademia delle Scienze di New York  http://www.blip.tv/file/4922080

http://www.ippnw-students.org/chernobyl/IPPNWStudy.pdf

Gli effetti della radioattività sui geni umani

New Zealand Nuclear Test Veterans’ Study – a Cytogenetic Analysis http://www.llrc.org/epidemiology/subtopic/nzvetsrept.pdf

L’eredità e l’irresponsabilità dell’energia nucleare

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_civilian_nuclear_accidents

L’energia nucleare non è economicamente conveniente

http://www.psr.org/nuclear-bailout/resources/nuclear-power-still-not.pdf

Logica sbagliata nella strategia energetica del pianeta

http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=a-path-to-sustainable-energy-by-2030

L’ipocrisia delle agenzie delle Nazioni Unite

http://www.iaea.org/Publications/Documents/Infcircs/Others/inf20.shtml

 

 

war_libiaLe persone, le organizzazioni e le associazioni che in questi giorni hanno sentito la necessità, attraverso appelli, prese di posizioni e promozione di iniziative, di levare la propria voce

· CONTRO LA GUERRA E LA CULTURA DELLA GUERRA

· PER SOSTENERE LE RIVOLUZIONI E LE LOTTE PER LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA DEI POPOLI MEDITERRANEI E DEI PAESI ARABI

· PER L'ACCOGLIENZA E LA PROTEZIONE DEI PROFUGHI E DEI MIGRANTI

· CONTRO LE DITTATURE, I REGIMI, LE OCCUPAZIONI MILITARI, LE REPRESSIONI IN CORSO,

· PER IL DISARMO, UN'ECONOMIA ED UNA SOCIETÀ GIUSTA E SOSTENIBILE


CHIEDONO

LO STOP AI BOMBARDAMENTI E IL CESSATE IL FUOCO IN LIBIA
per fermare la guerra, la repressione ed aprire la strada a una soluzione politica coerentemente democratica.

IL 2 APRILE 2011 SARÀ UNA GRANDE GIORNATA DI MOBILITAZIONE E PARTECIPAZIONE ATTIVA A ROMA a MILANO
in Piazza Fontana dalle 16.00 alle 19.00 con Parole Musica ed interventi contro la guerra e IN TANTE PIAZZE D'ITALIA.
A partire da quella data ci impegniamo a dar vita ad un percorso diffuso sul territorio di mobilitazioni, iniziative, informazione, assemblee, incontri e solidarietà con i movimenti dei paesi arabi.

Aderiscono:

Arci Milano, AteneinRivolta Milano, Camera del lavoro Milano, Donne in nero Milano, Emergency Milano, Fiom Milano, Mondo Senza Guerre E Senza Violenza Milano, Punto Rosso, Rifondazione Comunista. Sinistra Critica

21 marzo 2011

Come membri di Mondo senza Guerre e Violenza siamo inorriditi da questa nuova guerra “preventiva”, un’azione tanto ipocrita quanto destinata a fallire e a produrre il contrario dell’effetto proposto.

La situazione è molto complessa, ma vorremmo sottolineare alcuni punti fondamentali. Denunciamo:

- l’ipocrisia dei paesi occidentali, che hanno appoggiato il dittatore libico per anni  e gli hanno venduto armi per  proteggere i propri interessi e ora per la stessa ragione lo combattono. Gli aerei francesi che ora attaccano la Libia sono la versione più moderna degli stessi Mirage che appartengono a Geddafi!  Senza dubbio, quando tutto questo sarà finito, la Francia correrà a vendere a Tripoli una versione ancora più nuova dei suoi aerei.

- l’ipocrisia dei paesi che, pur manifestando la loro preoccupazione per il benessere dei civili di Bengasi, mostrano un’ indiferenza quasi totale per la situazione dei cittadini del Bahrein e dello Yemen, dove manifestanti nonviolenti vengono attaccati e uccisi dalle forza armate ogni giorno,  per non parlare della Costa d’Avorio, dove una strage di civili innocenti intrappolati in una lotta di potere tra due presidenti va avanti da mesi.

- e la politica della guerra preventiva.  Questa política, usata in Irak e in Afganistán, ha portato a centiania di migliaia di morti, all’ uso di armi all’uranio impoverito, con i civili di vaste aree esposti al cancro, a malformazioni e altri orrori ed è una situazione senza via d’uscita, che probabilmente porterà ai tipi di governo che gli USA volevano evitare. A dimostrazione che “quando forzi qualcosa verso un fine produci il contrario.”

Lanciamo un appello perché:

-  i paesi coinvolti nella missione dell’ ONU ritirino subito il loro appoggio militare

- i  comandanti dell’ esercito libico proteggano gli abitanti del paese, come corrisponde alla loro funzione

- gli oppositori dell’attuale regime depongano le armi e cerchino metodi nonviolenti per raggiungere i loro obiettivi, compreso il dialogo

- tutti i paesi del mondo interrompano subito qualsiasi tipo di affari con il regime di Tripoli, con l’eccezione dei generi alimentari e dell’appoggio umanitario e medico – il che significa BASTA CON IL COMMERCIO DEL PETROLIO.

Chiediamo la fine di tutte le dittature del mondo e una transizione verso un modello di governo davvero democratico, che vada oltre le democrazie formali dei paesi occidentali e sia basato sui principi della pace, della nonviolenza e della vita umana come valore centrale, insieme all’eliminazione di ogni tipo di violenza.

Siamo molto preoccupati per i civili innocenti da entrambe le parti del cofnflitto libico, che potrebbero morire per gli attacchi dell’ONU e delle milizie armate di entrambe le fazioni. E’ in atto una guerra e se non cesserà subito, porterà a un disastro enorme nei paesi del Mediterraneo e anche oltre.

Fukushima rischia di trasformarsi in una nuova Cernobyl, ma per il governo italiano gli affari legati al nucleare sono più importanti della salute della gente.

Secondo il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo: "Il programma italiano sul nucleare va avanti. Le centrali che noi abbiamo programmato nel nostro Paese sono modernissime, di generazione completamente diverse da quelle del Giappone, molto più sicure". Anche i reattori esplosi in GIappone, però, erano considerati supersicuri e avevano superato tutti i controlli anti-sismici!

Questa tragegia è l'ennesima dimostrazione che il nucleare è un sistema insicuro e pericoloso.

Come nel 1987 dopo Cernobyl, anche ora abbiamo l'opportunità di bandirlo una volta per sempre dalle nostre vite: votare e far votare Sì al referendum è più importante che mai.

 Emanuela Fumagalli

Portavoce Nazionale

Mondo senza Guerre e senza Violenza

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